Due Mondi
Kensuke Karasawa and Francesca Rivetti
La mostra presenta per la prima volta in Italia l'artista giapponese Kensuke Karasawa
(Aichi, 1987), attraverso una selezione di lavori recenti, e l’ultimo progetto di Francesca
Rivetti (Milano, 1972): I Want To Talk To Seymour Too (Anch’io voglio parlare a
Seymour)
Kensuke Karasawa dà forma alle sue opere utilizzando prevalentemente il legno di canfora e la cera. Materiali naturali, appunto, con cui l'artista giapponese acquisisce confidenza grazie ai propri maestri appartenenti alla corrente artistica Mono-ha, impegnata dalla fine degli anni Sessanta nel complesso tentativo di discernere tra realtà e apparenza. Le sculture di Karasawa agiscono così come sottili dispositivi di incrinamento delle convenzioni. I principi della Gestalt sono ripresi e rimessi in circolo. Opere il cui profilo rimanda a quello di una montagna, per esempio, sono disposte in modo da essere osservate dall'alto verso il basso, ribaltando la prospettiva convenzionale. Il mare è protagonista del lavoro di Francesca Rivetti, I Want To Talk To Seymour Too, formato da tre serie di immagini fotografiche. In Ocean alcuni frammenti di sacchetti di plastica, trovati dall'artista proprio nella profondità di diversi mari del mondo, dal Mediterraneo al Mar Rosso, fino al Mare dei Caraibi, sono utilizzati in studio per simulare la superficie dell'acqua. Il risultato è un incontro tra organico e inorganico, con quest'ultimo che si riempie di vita (è il "sex-appeal dell'inorganico”3 ), tramutandosi da rifiuto in scenario sublime.
Kensuke Karasawa dà forma alle sue opere utilizzando prevalentemente il legno di canfora e la cera. Materiali naturali, appunto, con cui l'artista giapponese acquisisce confidenza grazie ai propri maestri appartenenti alla corrente artistica Mono-ha, impegnata dalla fine degli anni Sessanta nel complesso tentativo di discernere tra realtà e apparenza. Le sculture di Karasawa agiscono così come sottili dispositivi di incrinamento delle convenzioni. I principi della Gestalt sono ripresi e rimessi in circolo. Opere il cui profilo rimanda a quello di una montagna, per esempio, sono disposte in modo da essere osservate dall'alto verso il basso, ribaltando la prospettiva convenzionale. Il mare è protagonista del lavoro di Francesca Rivetti, I Want To Talk To Seymour Too, formato da tre serie di immagini fotografiche. In Ocean alcuni frammenti di sacchetti di plastica, trovati dall'artista proprio nella profondità di diversi mari del mondo, dal Mediterraneo al Mar Rosso, fino al Mare dei Caraibi, sono utilizzati in studio per simulare la superficie dell'acqua. Il risultato è un incontro tra organico e inorganico, con quest'ultimo che si riempie di vita (è il "sex-appeal dell'inorganico”3 ), tramutandosi da rifiuto in scenario sublime.