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Gli ultimi cinque minuti di sonno, i momenti prima di svegliarsi completamente. Negli occhi le prime impressioni della mattina si mescolano con le immagini degli avanzi dei sogni. Nelle grandi tele di Federica Perazzoli risuona questa sensazione: i paesaggi morbidi e seducenti invitano lo sguardo a riflessioni sugli spazi immaginari che frequentiamo.
Irruenza, caos, impulso. Le tele di Daniele Innamorato non vogliono dire nulla e non rappresentano niente se non energia.
I used to look at your photographs: guardando le fotografie delle donne della sua famiglia in Puglia, ritratte in diverse occasioni davanti alla stessa porzione di paesaggio, Teresa Giannico riceve delle suggestioni che trasforma in arte. I volti delle quattro donne sono immaginati dall’artista, anche il paesaggio non è reale, traendo ispirazione solo in parte dai campi di grano pugliesi: l’intera opera è frutto di un collage digitale di tanti, tantissimi frammenti fotografici.
Ottobre 1971, Venezia. Fabio Mauri (1926 –
2009) presenta per la prima volta una performance destinata a passare alla
storia come una delle sue opere maggiori: Ebrea. Realizzata per una
personale dell’artista curata da Furio Colombo e Renato Barilli alla Galleria
Barozzi (Venezia), Ebrea è una performance radicale, in cui l’elemento del male
viene indagato nella sua continuità e, per la prima volta, nella sua eredità
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Argille Azzurre
Doppia intervista
Barbara De Ponti/Paolo Antonio Zambianchi
Doppia intervista
Barbara De Ponti/Paolo Antonio Zambianchi
Su Confinis progetto a cura di Marco Tagliafierro
E’ proprio vero che la Geologia è la più romantica delle scienze?
Le scienza della Terra possono contemplare dissolvenze con contesti umanistici?
Se siamo i nostri incontri, le nostre relazioni si possono rivelare germinative?
Queste alcune delle questioni che questo confronto sul confine
pone allo scopo di individuare nuove possibilità
per la gestione di un archivio interdisciplinare.
In occasione di Vogue Photo Festival, Viasaterna è lieta di presentare Videodiary di Takashi Homma.
Videodiary è una raccolta di ventotto video registrati quotidianamente e montati nel corso di settimane, in cui l'artista racconta il periodo di quarantena dello scorso aprile nella sua città, Tokyo. Le immagini tornano a raccontarci la città di Tokyo, questa volta deserta, con i ciliegi in fiore riflessi nell'acqua del canale Shakujii, i grattacieli monumentali ordinati e silenziosi, la luna alta nel cielo ogni sera; insieme allo spazio privato dell'artista con la cura della casa, la musica che risuona nelle stanze, lo yoga mattutino, le persone care e le loro interviste, il giardino e le sue piante. Con il passare dei fotogrammi e dei giorni, la città si risveglia, timidamente brulicante di rumori, illuminata dalle insegne al neon, i primi aerei alti nel cielo, e le voci felici dei bambini nel parco cominciano a farsi sentire.
Videodiary è una raccolta di ventotto video registrati quotidianamente e montati nel corso di settimane, in cui l'artista racconta il periodo di quarantena dello scorso aprile nella sua città, Tokyo. Le immagini tornano a raccontarci la città di Tokyo, questa volta deserta, con i ciliegi in fiore riflessi nell'acqua del canale Shakujii, i grattacieli monumentali ordinati e silenziosi, la luna alta nel cielo ogni sera; insieme allo spazio privato dell'artista con la cura della casa, la musica che risuona nelle stanze, lo yoga mattutino, le persone care e le loro interviste, il giardino e le sue piante. Con il passare dei fotogrammi e dei giorni, la città si risveglia, timidamente brulicante di rumori, illuminata dalle insegne al neon, i primi aerei alti nel cielo, e le voci felici dei bambini nel parco cominciano a farsi sentire.
Guido Guidi Sottotraccia.
Un maestro della fotografia si racconta.Un grazie speciale a Art Around“Nessuna metafora, solo attese”. È una frase scritta di pugno da Guido Guidi. Per chi vi ha accesso, si legge nel suo studio di Cesena, quasi nascosta, dietro l’antina di un armadio. Sembra un dettaglio distratto, registrato dallo spirito di osservazione dei curatori della sua mostra alla galleria milanese Viasaterna, Paola Nicolin e Marco De Michelis. Ma in realtà trattiene e ci svela in parte la poetica del maestro della fotografia italiana. Uno sguardo, il suo, dalla vocazione concettuale, rivolto al paesaggio, all’architettura e alla città, ma non solo, come racconta il suo recente "Lunario, 1968-1999" (Edizioni Mack, Londra, 2020). Nessuna metafora, quindi. Nesun racconto, aggiungiamo noi. Solo il tempo che indugia nei riflessi filtrati da una finestra o nei dettagli di una facciata o nei frammenti più scoloriti della realtà che lo circonda. Guidi, classe 1941, nel 1959 allo IUAV di Venezia e al Corso Superiore in Di-segno industriale segue i corsi di Bruno Zevi, Carlo Scarpa, Luigi Veronesi e Italo Zannier. Per ascoltare l'intervista completa www.artaround.info
How Might We - Cristóbal Gracia, un grazie speciale a That’s Contemporary e Fuorisalone Tv
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Focus On – Federico Clavarino & Tami Izko by Elena Bordignon
Apriamo il diario di Elena Bordignon, che ci racconta della mostra “Eel Soup”, di Federico Clavarino e Tami Izko, che si è tenuta da Viasaterna fino al 14 febbraio 2020. L’articolo “Federico Clavarino e Tami Izko: un dialogo per segni e relazioni” di Elena Bordignon è stato pubblicato su ATP DIARY il 27 gennaio 2020. #PCMdiaries propone una rilettura delle esposizioni di cui ci siamo occupati come ufficio stampa, per verificarne la loro attualità, coinvolgendo attivamente le persone che quotidianamente arricchiscono con la loro presenza e con il loro lavoro le nostre giornate.
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Focus On - Guido Gui di Marta Daho
La consideratio, in latino, consiste nello scoprire come gli astri si assemblano per formare un segno nel cielo notturno. Come, dipendendo dalle stagioni, si configurano e come il loro influsso, in date fisse e in un determinato luogo, si esercita sugli uomini, gli animali, le piante, la portata del fiume, il livello del lago, le grandi maree. In latino si chiamano sidera gli astri. I sidera portano le stagioni, stupiscono, giacchè ne determinano la loro apparizione e la loro scomparsa. Segnalano l’ascesa e il tramonto degli esseri. La loro assenza (desideratio) veniva lamentata a seconda del momento del mese o dell’epoca dell’anno.
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