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Federica Perazzoli 
In my inner self
2022
tecnica mista su tela 
cm 270x200  


Gli ultimi cinque minuti di sonno, i momenti prima di svegliarsi completamente. Negli occhi le prime impressioni della mattina si mescolano con le immagini degli avanzi dei sogni. Nelle grandi tele di Federica Perazzoli risuona questa sensazione: i paesaggi morbidi e seducenti invitano lo sguardo a riflessioni sugli spazi immaginari che frequentiamo.

Gli ambienti dai colori intensi ma sfumati nelle estremità – frutto della combinazione tra acrilico e acquerello - trasportano il pensiero ai luoghi delle fate e dei miti, disegnando un altrove che è sempre dentro di noi. I panorami di Perazzoli si trovano al confine tra la più intima delle visioni e le ricerche universali, scavano nell’inconscio e ricostruiscono la fluidità di percezioni primordiali. Le figure che abitano le opere, silhouette danzanti e libere, camminano sui margini dei precipizi, sotto alberi in bilico sul vuoto, alla ricerca di qualcosa che è diverso per tutti: idee di uomini in miniatura, potrebbero essere te e me.

Le opere di Perazzoli creano un’apertura, un buco della serratura da cui sondare il mondo nascosto delle visioni oniriche. Sono un portale magico.



Daniele Innamorato
Untitled 157
2019
acrilico su tela 
cm 200x160


Irruenza, caos, impulso. Le tele di Daniele Innamorato non vogliono dire nulla e non rappresentano niente se non energia. Le sue opere si mostrano per quello che sono, immagini astratte, ma nascondono segreti tecnici difficilmente intuibili dai buchi e dalle lacerazioni che appaiono agli occhi inquisitori degli osservatori. La matericità è un’idea reminiscente del cellophane utilizzato dall’autore nel processo produttivo: di esso non rimangono però che sagome e qualche brandello smarrito.

È complesso dare forma all’intensità di un gesto, specialmente quando è meno dinamico di quello che appare. I lavori pittorici di Innamorato sono illusioni di movimento, nascono da un’istintività naturale e quasi atavica – necessaria – ma puntuale e organizzata che contemporaneamente lascia spazio di azione all’imprevedibilità del suo risultato. Dopo aver steso il colore e sul colore la pellicola, Innamorato abbandona le pretese di controllo, facendo posto a un prodotto finale che è figlio tanto suo quanto dell’accidentalità.



                                                                                             Elisa Consentino

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