Il progetto espositivo di Viasaterna per Artissima 2021 presenta nella sezione Monologue la personale di Cristóbal Gracia (Città del Messico, 1987), con un corpus di opere – dipinti, sculture, fotografie e installazioni – interamente prodotte durante tre mesi di residenza sul Lago di Como.
L’artista utilizza un’ampia gamma di elementi iconografici, ciascuno in grado di evocare un sistema di segni e codici di riferimento tratti dalla società occidentale, al fine di riformarne la dimensione simbolica e sensibile tramite una continua interrogazione sulla morfologia della cultura e del suo potere. Nasce così una riflessione sul dominio dei paradigmi occidentali e sul ruolo dell’Arte come indagatrice attiva.Nei lavori qui esposti, Gracia utilizza la tradizione dei giardini dal gusto manierista e rinascimentale tipici delle zone limitrofe alla residenza, insieme ai loro archetipi, come le grotte, le stalagmiti, le statue decorative dall’immaginario fiabesco, classico e mitologico, che diventano occasione di riflessione sulla nostra storia.
L’artista ricerca un approccio collaborativo, coinvolgendo nella produzione i processi dell’artigianato tradizionale e della lavorazione manifatturiera comaschi, nonché la stratificazione d’uso di alcuni materiali come statue in cemento legate all’arredo da giardino e stampe digitali su seta, tipico dell’industria locale. L’inserimento del vetro, evidente nelle sculture qui esposte, è simbolico e richiama il bagliore delle lucciole con la sua proprietà policroma e cangiante. La loro luce diventa simbolo di innocenza e resistenza: Gracia dialoga così con Huberman e Pasolini, riscontrando proprio nell’impossibilità di assistere allo spettacolo delle lucciole il rinnovato fascismo di una società capitalista i cui eccessi condannano la purezza delle piccole cose.
La ricerca artistica di Gracia trae le sue origini da eventi storici, dal loro sviluppo, dalla loro connessione al presente rispetto al contesto socio-culturale. Molte delle sue opere che hanno trovato posto in spazi pubblici, comprese grandi installazioni all’interno dei musei – tra cui si ricordano le più suggestive all’Hamburger Bahnhof Museum (Berlino, 2017) e al Palais de Tokyo (Parigi, 2019) – testimoniano l’attenzione di Gracia nei confronti delle implicazioni politiche, storiche e sociali del “monumentale”. La sua pratica, inoltre, esplora l’ambito delle prospettive economiche, culturali e politiche attraverso lo studio dell’industria dell’intrattenimento e i suoi meccanismi mediatici come strumento di controllo.
Stand 8 Corridoio Pink B Cristòbal Gracia
L’artista utilizza un’ampia gamma di elementi iconografici, ciascuno in grado di evocare un sistema di segni e codici di riferimento tratti dalla società occidentale, al fine di riformarne la dimensione simbolica e sensibile tramite una continua interrogazione sulla morfologia della cultura e del suo potere. Nasce così una riflessione sul dominio dei paradigmi occidentali e sul ruolo dell’Arte come indagatrice attiva.Nei lavori qui esposti, Gracia utilizza la tradizione dei giardini dal gusto manierista e rinascimentale tipici delle zone limitrofe alla residenza, insieme ai loro archetipi, come le grotte, le stalagmiti, le statue decorative dall’immaginario fiabesco, classico e mitologico, che diventano occasione di riflessione sulla nostra storia.
L’artista ricerca un approccio collaborativo, coinvolgendo nella produzione i processi dell’artigianato tradizionale e della lavorazione manifatturiera comaschi, nonché la stratificazione d’uso di alcuni materiali come statue in cemento legate all’arredo da giardino e stampe digitali su seta, tipico dell’industria locale. L’inserimento del vetro, evidente nelle sculture qui esposte, è simbolico e richiama il bagliore delle lucciole con la sua proprietà policroma e cangiante. La loro luce diventa simbolo di innocenza e resistenza: Gracia dialoga così con Huberman e Pasolini, riscontrando proprio nell’impossibilità di assistere allo spettacolo delle lucciole il rinnovato fascismo di una società capitalista i cui eccessi condannano la purezza delle piccole cose.
La ricerca artistica di Gracia trae le sue origini da eventi storici, dal loro sviluppo, dalla loro connessione al presente rispetto al contesto socio-culturale. Molte delle sue opere che hanno trovato posto in spazi pubblici, comprese grandi installazioni all’interno dei musei – tra cui si ricordano le più suggestive all’Hamburger Bahnhof Museum (Berlino, 2017) e al Palais de Tokyo (Parigi, 2019) – testimoniano l’attenzione di Gracia nei confronti delle implicazioni politiche, storiche e sociali del “monumentale”. La sua pratica, inoltre, esplora l’ambito delle prospettive economiche, culturali e politiche attraverso lo studio dell’industria dell’intrattenimento e i suoi meccanismi mediatici come strumento di controllo.
Stand 8 Corridoio Pink B Cristòbal Gracia