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Teresa Giannico
I used to look at your photographs
2023 
stampa su carta cotone 
cm 110x136




I used to look at your photographs: guardando le fotografie delle donne della sua famiglia in Puglia, ritratte in diverse occasioni davanti alla stessa porzione di paesaggio, Teresa Giannico riceve delle suggestioni che trasforma in arte. I volti delle quattro donne sono immaginati dall’artista, anche il paesaggio non è reale, traendo ispirazione solo in parte dai campi di grano pugliesi: l’intera opera è frutto di un collage digitale di tanti, tantissimi frammenti fotografici.  

Davanti all’opera siamo catturati dagli sguardi delle quattro donne. Sono sguardi fieri e magnetici, pieni di vita, gioie e dolori; ci sfidano, ci interrogano, portando al centro temi come la maternità, la sorellanza, la solidarietà, e facendo emergere l’empatia presente fra le donne ritratte e quella che noi proviamo incontrando i loro occhi. 

Da lontano l’opera sembra un dipinto e solo avvicinandosi con attenzione, la tecnica si svela. Ma l’artista non tenta di ingannarci: i contorni dei frammenti si vedono ben chiari ed è una sua scelta lasciare che siano percepibili, come potrebbero essere mantenute visibili le pennellate di colore su un dipinto.

I frammenti fotografici vengono assemblati uno ad uno, a partire da uno schermo (una tela) bianco. Non da una pennellata all’altra, da una sfumatura all’altra, ma l’artista passa da un’immagine all’altra, tramite l’algoritmo del motore di ricerca che le restituisce una fotografia simile alla precedente, permettendole di creare un archivio smisurato e ben catalogato per tipologia di immagini.


Da tale archivio Teresa Giannico sceglie il frammento più adatto, talvolta facendosi anche trasportare dall’opera che si va via via a creare sullo schermo. È un approccio molto simile a quello della pittura: la guida è l’immaginazione, è l’artista che crea qualcosa ex novo, non riproduce la realtà. Tuttavia, sceglie di farlo con fotografie di altri, praticando un riciclo, un’ecologia dell’immagine, nel contesto mediatico contemporaneo che di immagini ne sovra produce ogni giorno. Ancora più accurato allora il titolo I used to look at your photographs per un’opera che non solo riusa immagini, ma per la quale l’ispirazione originale nasce proprio guardando delle fotografie. 

I lavori in mostra in Archives of Empathy segnano un avvicinamento alla semplicità dei soggetti e delle composizioni, con una ripresa dei generi classici – ritratto, paesaggio, natura morta – ma è proprio con i lavori più recenti, tra i quali I used to look at your photographs, che i temi di empatia, cura e attenzione vengono toccati più da vicino. Teresa Giannico compie così una scelta coraggiosa, ponendosi al di fuori della frenesia della spettacolarizzazione e del tentativo di stupire ad ogni costo. Il processo di creazione stesso è lento e quasi meditativo: terminata l’opera, l’artista ci racconta di trovarsi estraniata dalla realtà, totalmente immersa nella scelta del frammento. È un approccio che richiede calma e concentrazione con il quale si pone al di fuori della necessità di produzione veloce e di inserirsi in ogni dibattito politico. Non c’è niente di sensazionale nei temi affrontati, sono gesti di cura, di amore e attenzione, ma il sentire che la nostra contemporaneità richieda un ritorno a tutto ciò è una visione che di politico ha molto più di quanto appaia.  

Micol Caruana



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